La ricetta di Talent Garden contro la crisi: investire su se stessi
Condividendo uno spazio lavorativo si cerca di contaminarsi con idee e progetti nuovi.
Presto nuove sedi a Bergamo e Torino
Intraprendenza, entusiasmo, voglia di sconfiggere la crisi economica con la ricerca di nuove idee. Ragiona così la «community» di Talent Garden, pensata e voluta dal giovane bresciano Davide Dattoli e basata sul concetto di «co-working», ovvero la condivisione di uno spazio lavorativo mantenendo un’attività indipendente. Il fine del progetto è la concretizzazione delle idee imprenditoriali dei membri di questo spazio, sbocciato in via Cipro, a Brescia 2. Il mezzo per raggiungere tale fine è la contaminazione delle conoscenze professionali. In Talent Garden (conosciuto ormai ai più come Tag) si ritrovano quotidianamente, gomito a gomito, esperti della comunicazione, programmatori, videomakers, fotografi di fama nazionale. Un modo per trovare ispirazione ma non solo, anche un viatico per ammortizzare i costi quando si decide d’investire tutti i propri risparmi in un progetto imprenditoriale. Con poco più di duecento euro al mese gli abitanti del «giardino dei talenti», infatti, sfruttano le scrivanie a qualsiasi ora del giorno e della notte, usufruiscono di una sala riunioni, svariate zone relax per staccare dal lavoro, una cucina per pasteggiare insieme. Insieme, come vuole la filosofia del progetto.
I cosiddetti «taggers» possono, soprattutto, trovare nel vicino di scrivania un consiglio utile a migliorare la propria attività o, perché no, anche un partner per un nuovo progetto di lavoro. Sembra una grande aula studio, Talent Garden. Una «agorà» dove alte conoscenze professionali e design si mischiano creando un’atmosfera degna degli «open space» all’americana quali Facebook e Google. Basta fermarsi a Talent Garden per qualche minuto per notare che le persone che vi entrano sono mosse da ambizione pura e allegria, cosa davvero rara di questi tempi. È l’ennesima dimostrazione che investire in se stessi, quando tutto intorno sembra affondare lentamente, è ancora la cosa migliore da fare. Il successo del progetto è stato tale che quello che all’inizio sembrava un semplice esperimento è diventato un vero e proprio «franchising dei talenti». Due nuove sedi, infatti, saranno presto aperte a Bergamo e Torino.
Alessandro Massini Innocenti
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